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Tuesday, 30 October 2012 08:47
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Il premio di preparazione: tutto quello che bisogna sapere 

Per le piccole società calcistiche, in particolar modo per quelle dilettantistiche, il premio di preparazione rappresenta una entrata consistente e di primaria importanza per il proseguimento della loro attività. Poche sono, tuttavia, le società che conoscono e azionano concretamente i propri diritti.

Per mera ignoranza della normativa o per scarsa informazione proveniente dalla Lega di appartenenza, le associazioni dilettantistiche finiscono spesso per essere terra di saccheggio delle potenti corazzate professionistiche che, sfruttando le norme organizzative a loro vantaggio, riescono a smarcare con agilità eventuali richieste di premi.

 

 

Al fine di meglio comprendere la questione dovrà essere l'analizzata la normativa di riferimento.

L’art. 96 Noif “Premio di preparazione” stabilisce che “le società che richiedono per la prima volta il tesseramento come “giovane di serie”, “giovane dilettante” o “non professionista” di calciatori che nella precedente stagione sportiva siano stati tesserati come “giovani”, con vincolo annuale, sono tenute a versare alla o alle società per le quali il calciatore è stato precedentemente tesserato nei tre anni precedenti un premio di preparazione”. Prima di proseguire nell’analisi di questa disposizione, al fine di meglio comprenderne il senso, risulta necessario chiarire cosa significhi e cosa comporti lo status di “giovane di serie” o "giovane dilettante".

Ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 33 Noif “i calciatori giovani dal 14° anno di età assumono la qualifica di giovani di serie quando vengono tesserati da una società professionistica.

Per comprendere invece lo status del "giovane dilettante" dovrà analizzato il limite stabilito dall'art. 31 Noif che stabilisce che i giocatori sono qualificati "giovani" dall'ottavo anno fino alla stagione nella quale al primo Gennaio non abbiano compiuto 16 anni. Superato tale limite anagrafico, i giocatori dovranno, obbligatoriamente, essere tesserati come "giovani dilettanti".

La normativa specifica fino al 2005 presentava delle differenze. Con la vecchia normativa, infatti, il calciatore tesserato per una società professionistica all'atto del compimento del 14° anno di età faceva scattare automaticamente il diritto al premio per le società titolari del tesseramento, annuale o biennale, nelle ultime tre stagioni sportive, ciò in quanto la qualifica di "giovane di serie" veniva acquisita dal ragazzo per il semplice fatto di essere "vincolato" per un club professionista.

La nuova versione dell'art. 33 delle Noif puntualizza che lo status di "giovane di serie" si concretizza quando il calciatore, dopo aver compiuto i 14 anni, sottoscrive la richiesta di tesseramento con una società professionistica. Dalla lettura della nuova disposizione si può dedurre come non sia più automatico il pagamento del premio di preparazione da parte delle società professionistiche. Questo fu l’effetto della modifica dell'articolo 33 comma 1 delle Norme organizzative interne federali (Noif), contenuta nel comunicato ufficiale della Figc n° 220/A del 13 giugno 2005, integrato successivamente dal comunicato n° 230/A del 29 giugno 2005.

Formalmente la procedura non è cambiata ma, nella sostanza, gli effetti, ai fini del premio, sono diversi.

Prima della modifica la società professionista che non provvedeva alla sottoscrizione del tesseramento come "giovane di serie" doveva ugualmente pagare il premio alle eventuali società aventi diritto e in caso di mancato accordo la ex Commissione premi di preparazione, preposta in prima istanza a decidere su eventuali ricorsi, verificata la legittimità della richiesta, deliberava il pagamento del premio, oltre a liberare "contrattualmente" il giovane calciatore libero di accasarsi con un'altra società. Con la nuova versione dell'art. 33 comma 1, il club professionista non hanno nessun obbligo di tesserare il calciatore dunque evitando di far scattare il diritto al premio. Ovviamente la mancata sottoscrizione del tesseramento determina lo svincolo del giovane calciatore. La modifica apportata nel 2005, quindi, ha di fatto indebolito la possibilità delle società/associazioni dilettantistiche e di puro settore giovanile di ricevere il premio. In pratica le società professionistiche, con questo meccanismo, possono decidere, valutando le effettive potenzialità del calciatore, se procedere o meno ad un tesseramento come "giovane di serie", senza doversi accollare il pagamento del premio in via automatica.

Non è un caso, infatti, che queste riempiano i loro vivai di giovani dai 10 agli 11 anni. Quattro anni di preparazione sono più che sufficienti per maturare un giudizio sulle potenzialità del giocatore e, se non bastasse, liberano da qualsiasi peso di eventuali premi da pagare in favore delle società dilettantistiche di provenienza. 

Con riferimento al settore dilettantistico, come già riferito, l'obbligo di pagare il premio scatta nel caso in cui il calciatore tesserato si trovi nelle condizioni di dover assumere lo status di "giovane dilettante", pertanto, nel momento in cui, al primo gennaio della stagione in corso, abbia già compiuto 16 anni. In quel caso la associazione è obbligata a pagare il premio di preparazione alla squadra o alle squadre che lo abbiano avuto in rosa nelle tre stagioni precedenti.

E' bene ricordare che, in entrambi i casi, il premio si prescrive la stagione successiva a quello nel quale il premio matura, pertanto, le società/associazioni dovranno esercitare il loro diritto nei termini prescritti al fine di non perderne l'incasso.

Lo Studio legale Zambrini offre piena assistenza nei confronti delle associazioni/società sportive con riferimento a tali procedure sia in via stragiudiziale che in seno ai competenti organi della Giustizia sportiva.

Avv. Cristian Zambrini (www.studiolegalezambrini.it

 

 

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