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Wednesday, 29 January 2014 18:24
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Il caso Nocerina ed il principio di afflittivita'

L’inizio della stagione sportiva 2013/2014 della Lega pro è stato accompagnato da una lieta novella: le prestazioni sul campo non avranno ripercussioni sulla categoria di competenza! Una storia già sentita verrebbe da dire. Nell’attuale periodo storico le partite di calcio sembrano giocarsi più nelle aule dei tribunali che negli stadi. Nel caso specifico, tuttavia, non si fa riferimento a combine o casi analoghi. Nessuna retrocessione verrà decretata! Questa la decisione del Consiglio Federale per dare una nuova veste alla Lega Pro. La prossima stagione si darà il via ad una nuova organizzazione: un'unica Divisione costituita da tre gironi da 20 squadre. Un anno sabbatico per i tormenti e le ansie da classifica. Pensavano tutti. Il caso, l’ingenuità o, semplicemente, la follia ha voluto che quest’anno dovesse avvenire l’imponderabile.

 

 

Il derby campano Salernitana – Nocerina, i cui fatti sono stati ampiamente spiegati in un precedente articolo, ha posto le basi per una applicazione della normativa sportiva senza precedenti. La gravità dei fatti, oltre alla particolare fase di transizione della Lega Pro, ha condotto gli organi di giustizia sportiva ad applicare, ad un caso di responsabilità oggettiva, le sanzioni proprie della responsabilità diretta. La Nocerina è stata, infatti, sanzionata con l’immediata esclusione dal campionato di competenza.  Il Codice di giustizia sportiva prevede tale pesante sanzione solo quando sia contestabile la responsabilità diretta, ossia nei casi in cui l’illecito sia stato commesso dal Presidente della Società o, comunque, un soggetto che ne abbia la capacità rappresentativa. Se l’illecito è, invece, commesso da un tesserato o da un altro qualsiasi dirigente, la responsabilità potrà essere solo oggettiva. Nel caso in questione l’illecito sportivo, come spiegato dalla Commissione disciplinare, è stato commesso, oltre che dai giocatori, anche da alcuni dirigenti formalmente privi, tuttavia, di poteri di rappresentanza.

Quale è, dunque, il criterio che ha portato la Commissione disciplinare ad applicare comunque la sanzione dell’esclusione dal campionato? Il filo conduttore è il principio di afflittività: l’organo di giustizia sportiva deve modulare l’applicazione e l’entità della sanzione affinchè la stessa produca, in concreto, i suoi effetti.

Si legge nella sentenza “l’accertamento di tali fatti non può che condurre all’adozione di una sanzione che ne rispecchi la particolare gravità”. Al fine di individuare e quantificare la sanzione da applicare, sulla scorta del principio di afflittività, la Commissione disciplinare ha valutato due elementi: la posizione in classifica della Nocerina (penultima con soli 12 punti) ed il futuro assetto della Lega pro che, per quest’anno, ha escluso retrocessioni. L’organo di giustizia ha, infatti, riferito che “la sanzione non può essere certo quella della penalizzazione, in considerazione del fatto che la Nocerina si trova già penultima in classifica e nulla rischia giacché il campionato non prevede retrocessioni”. Stesso discorso vale per la “retrocessione all’ultimo posto in classifica”. Tale sanzione non avrebbe alcun effetto concreto. Sulla scorta di tale ragionamento, la Commissione ha stabilito che “l’unica sanzione veramente afflittiva e, nel contempo, davvero congrua in relazione alla gravità dei fatti contestati appare la esclusione dal campionato di competenza con assegnazione, da parte del Consiglio Federale, ad uno dei campionati di categoria inferiore”.

Il percorso logico seguito della Commissione disciplinare, benchè cinico e glaciale, non può essere contestato e, pertanto, la Nocerina verrà, per sentenza relegata ai campionati dilettantistici.

Con riferimento ai singoli tesserati, la graduazione delle sanzioni ha rispettato il reale coinvolgimento e apporto offerto dagli stessi alla realizzazione dell’illecito sportivo. Le dichiarazioni degli stessi, gli accertamenti medici e le immagini confermano, per tutti, la consapevolezza della alterazione della partita. A scanso di equivoci bisogna ricordare che, nel diritto sportivo, al fine di sanzionare un illecito non è necessario il raggiungimento della prova “oltre ogni ragionevole dubbio”, essendo sufficiente una forte presunzione. Nel caso in questione, i dubbi sono veramente pochi.  

A fare da contrappeso alla disperazione dei tifosi della Nocerina, si pone un interrogativo insinuatosi nella testa dei tifosi, dirigenti e giocatori di tutte le altre società: che effetti avrà l’esclusione della Nocerina dall’attuale campionato?

Il comma 4 dell’articolo 53 delle Norme organizzative interne della FIGC stabilisce che “qualora una società si ritiri dal Campionato o da altra manifestazione ufficiale o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di ritorno tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3 in favore dell’altra società con la quale avrebbe dovuto disputare la gara fissata in calendario”.

Se la sanzione fosse stata comminata prima dell’inizio del girone di ritorno la situazione sarebbe stata ben diversa e, sicuramente, più equilibrata.

Il comma 3 dello stesso articolo stabilisce, infatti, che “qualora una società si ritiri dal Campionato o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di andata, tutte le gare in precedenza disputate non hanno valore per la classifica, che viene formata senza tenere conto dei risultati delle gare della società rinunciataria od esclusa”.

I due commi presentano una differenza giustificabile solo se tutti avessero disputato lo stesso numero di partite contro la Nocerina. Tanto, tuttavia, non è avvenuto.

Ad oggi la Nocerina ha già partecipato a quattro partite, vincendone peraltro una, del girone di ritorno, rispettivamente contro Perugia, Viareggio, Grosseto e Pisa. Le recriminazioni di tali società non tarderanno ad arrivare. 

La Giustizia sportiva o, meglio, i suoi organi, non godono certo di ottima fama. Sembra quasi che gli stessi amino indispettire i suoi stessi utenti. L’attuale campionato di Lega pro verrà inesorabilmente falsato ed il calcio italiano e la sua immagine verranno fuori ancora più malconci. 

 

Avv. Cristian Zambrini (www.studiolegalezambrini.it)

 

 

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