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Friday, 22 August 2014 18:31
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Il ripescaggio è in saldo: Pisa in pole position

Un tempo il ripescaggio era uno strumento connesso a situazioni eccezionali, episodi che si verificavano ad intervalli di decenni. Un tempo.

La Federazione aveva predisposto la disciplina specifica senza, tuttavia, soffermarsi più tanto, considerata la sporadicità del caso. 

La legge è frutto delle esperienze passate. Di caso in caso essa si lima avvicinandosi sempre più allaperfezione. Ad oggi la normativa sportiva in tema ripescaggi deve ancora fare molta strada. Il periodo, tuttavia, è propizio. Negli uffici legali della Federazioni dovranno rimboccarsi le maniche. I fallimenti, ormai, sono all’ordine del giorno. 

 

 

Prima del fallimento del Siena calcio, nel caso in cui si fosse verificata una vacanza di organico nel campionato di serie B, non si poteva procedere all’integrazione dell’organico se non per raggiungere ilnumero minimo di 20 squadre partecipanti. 

La Federazione stabiliva, pertanto, che l’organico poteva essere integrato solo nell’ipotesi specificamente prevista. Così recitava il Comunicato ufficiale della Figc in tema ripescaggi.

La recente scomparsa del Siena calcio ha, tuttavia, scompaginato i precisi meccanismi della Federazione e della Lega portando ad un numero dispari le squadre partecipanti al campionato ed, esattamente, da 22 a 21. 

 

Il caso ha posto la luce su uno dei tanti vuoti normativi della giustizia sportiva. 

 

Il posto libero ha immediatamente stimolato l’interesse di tutte le società che, lo scorso anno, non sono riuscite a conquistare la promozione o che hanno subito la gogna della retrocessione dalla serie cadetta. 

Tra queste il Novara calcio che, retrocessa la scorsa stagione, ha tentato di sfruttare l’occasione presentando un istanza di ripescaggio sollevando, contestualmente, la necessità di riportare il numero delle squadre partecipanti al campionato a 22. 

La particolare situazione ha spinto il Consiglio federale a mutare la logica finora seguita: non potendo eliminare una società dal campionato per arrivare alle 20 squadre, l’integrazione dell’organico dovrà essere effettuata aggiungendo una squadra al fine raggiungere il numero pari di 22 clubs.

La Figc ha, dunque, riaperto i termini per presentare domanda di ripescaggio ribadendo, tuttavia, espressamente i criteri degli anni precedenti. 

Sono, pertanto, escluse dal ripescaggio le società che, negli ultimi 2 anni, siano state colpite dacondanne per illecito sportivo o chi, negli ultimi 5 anni, ha già usufruito una volta del ripescaggioper la medesima categoria. Infine non potrà presentare domanda di ripescaggio la società che ha acquisito, attraverso il Lodo Petrucci, il titolo sportivo dopo un fallimento.

 

Il calcio italiano degli ultimi anni, tuttavia, è proprio questo: fallimenti, penalizzazioni e ripescaggi. Si comprende facilmente come il numero di società legittimate a presentare istanza di ripescaggio sia ridotta all’osso. 

 

Sulla scorta di tali disposizioni, il paradosso è che, seppur la riflessione in merito all’integrazione dell’organico sia stata stimolata proprio da un ricorso del Novara calcio, il club piemontese, come molti altri tra i quali il Lecce, la Reggina e l’Ascoli, non potrà essere preso in considerazione proprio a causa dei suoi recenti coinvolgimenti nello scandalo del calcioscommesse. 

Ogni anno il Consiglio federale stabilisce, con una sua delibera, i termini ed i criteri da seguire per procedere al ripescaggio delle società nelle varie categorie in deficit di organico.

Per il ripescaggio nel Campionato di Serie B viene stilata una graduatoria composta, esclusivamente, dalle società retrocesse in Lega pro dal Campionato di Serie B e dalle società che hanno conservato la permanenza nel Campionato di Lega pro.

Ad ogni società, che avrà depositato la relativa domanda, verrà assegnato un punteggio totale frutto della sommatoria dei punti che vengono convenzionalmente attribuiti alla posizione in classifica raggiunta al termine della stagione precedente, alla storia del club, agli eventuali trofei vinti nel corso della sua storia, al bacino di utenza e alla media spettatori nelle gare interne dal 2008 alla scorsa stagione.  

Il posto in classifica raggiunto al termine del campionato condizionerà per il 50% il punteggio totale. Ad esempio il 19° posto in classifica corrisponderà a 30 punti e così a scalare fino ad un singolo punto per la società vincente le semifinali play-out del Campionato di I Divisione o che abbia conseguito il minor punteggio in classifica, tra i due gironi, al termine della regular season.

La storia del club equivarrà al 25% del punteggio: per ogni anno di partecipazione al campionato di Serie A verranno assegnati 10 punti, 7 per ogni stagione in serie B. Il residuo 25% corrisponderà alla media spettatori.

In base ai criteri stabiliti ed eliminate tutte le numerose società gravate dalle preclusioni riferite, tra i clubs che finora hanno presentato istanza di ripescaggio, il Pisa, con soli 26 punti totali, dovrebbe essere la società con le maggiori possibilità di conquistare la promozione “indotta”. 

 

In questo mare di penalizzazioni, fallimenti e mancate iscrizioni, la promozione, purtroppo, è diventata solo il prodotto della sterile burocrazia. Il gioco del calcio è solo un corollario.

 

Le società hanno, comunque, tempo entro il 25 agosto prossimo per prensentare le proprie istanza di ripescaggio corredate dal versamento del contributo straordinario alla Figc e della fideiussione bancaria a prima richiesta a garanzia degli emolumenti dovuti nella prossima stagione.

 

Con questi chiari di luna chiunque ha la possibilità di varcare le porte della Serie B ed, infatti, le istante di ripescaggio si stanno accumulando negli uffici della Figc.

In fondo, tentar non nuoce.

 

Avv. Cristian Zambrini (www.studiolegalezambrini.it)

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