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Monday, 19 January 2015 11:51
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Addio all'Albo degli Agenti: ora avvocati o mediatori?

 

"Una pizza al tavolo 2 e due fritture al tavolo 5! Ah, giacché, nel frattempo, vedi se riesci a piazzarmi quel 97 in Lega pro, ha bisogno di giocare. Al Milan hanno bisogno di un terzino sinistro! Ne hai qualcuno caldo? Poi porta il conto al tavolo 1".

Benché l’immagine descritta faccia sorridere, la situazione con la quale, a breve, il mondo del calcio si dovrà scontrare potrebbe essere non tanto lontana da questa sarcastica provocazione. La Fifa, ed i suoi illustri dirigenti, pare stiano facendo di tutto per indebolire e svilire l’immagine del calcio e, soprattutto, dei suoi operatori. 

 

 

Dal prossimo 1 Aprile 2015, grazie ad una delibera del comitato esecutivo della Fifa, fortemente voluta dal Presidente Blatter, verrà cancellata una delle categorie più controverse del sistema calcio: gli agenti o, come si diceva un tempo, i procuratori.

I problemi creati da questa particolare categoria non sono stati mai pochi, tuttavia, ci si aspettava che la Fifa intervenisse per dare una regolamentazione più equilibrata e specifica al settore per dare una tutela migliore agli stessi ed, in particolar modo, agli atleti.

 

Nulla di tutto ciò. Invece di risolvere il problema, come un bambino confuso ed indispettivo, la Fifa ha pensato bene di eliminarlo del tutto creando un vuoto nel quale, in breve tempo, potrà entrarci davvero chiunque.

 

La novità eclatante è, infatti, la cancellazione dell’Albo degli agenti dei calciatori.

Dal prossimo Aprile chiunque, senza alcuna specifica preparazione e/o titolo, potrà esercitare questa professione in barba a chi, negli anni precedenti, ha dovuto sostenere un esame che prevedeva, quantomeno, una minima preparazione sulla normativa sportiva.

 

Molti tra quelli che leggeranno questo articolo diranno: “Voglio fare l’agente! Finalmente nessun esame!”. L’accostamento è una voluta forzatura ma provate a pensare se dovessero cancellare l’albo degli avvocati. Non gli avvocati, l’albo! Molti più di prima sorrideranno dicendo “Eliminiamoli!”. Ma la soluzione, purtroppo, non sarebbe quella giusta. 

 

Nonostante gli avvocati non siano certo amati dalla restante parte degli essere umani la loro utilità è indubbia. E’ ovvio, tuttavia, che ci si riferisce a quegli avvocati che abbiano seguito lo specifico percorso formativo che conduce all’esame di stato.

Una laurea in giurisprudenza, un periodo di pratica ed un esame di stato scritto e orale. Solo dopo aver completato positivamente tali fasi si può richiedere l’iscrizione al relativo albo. Il percorso descritto presuppone una unica ed imprescindibile condizione: una solida preparazione.

Se dovesse essere cancellato l’albo chiunque, da un giorno all’altro, potrebbe indossare una toga e prendere le difese di un imputato. Nonostante in giro ci siano avvocati che farebbero meglio a stare a casa, l’esito sarebbe ancora più imbarazzante e per l’imputato la sorte sarebbe tragica.

Quello che più faceva storcere il naso agli operatori del settore, in merito agli agenti, era la loro superficiale preparazione. Faccendieri con una forte rete di contatti. Nulla di più. Per certi versi, fatte le dovute eccezioni, non sono niente altro. I problemi sorgevano, infatti, quando l’atleta doveva risolvere delle controversie. Le scarse competenze giuridiche hanno spesso creato disastri. 

 

La frangia più consapevole delle possibili problematiche di un atleta, col tempo, si è accostata alla categoria degli avvocati specializzati in diritto sportivo. L’articolo 5 del Regolamento degli agenti dei calciatori prevede, infatti, la possibilità di farsi rappresentare, oltre che da un agente in possesso delle Licenza, da un genitore, fratello o coniuge, anche da un avvocato iscritto al relativo ordine.

 

L’ordinamento sportivo è un sistema autonomo dotato di una sua regolamentazione e di suoi organi di giustizia. Per evitare o risolvere problematiche di qualsiasi tipo conoscere i meccanismi interni appare la via più logica. Restano, tuttavia, ancora pochi gli atleti che operano una scelta così consapevole.

Per questo motivo, nel corso degli anni, il sistema calcio ha richiesto, più volte e a gran voce, una riforma che eliminasse gli sprovveduti ed alzasse il livello di preparazione necessaria per accedere alla professione degli agenti. 

 

Pare, tuttavia, che ai vertici della Fifa il termire eliminare sia stato preso troppo alla lettera.

 

Con la nuova disciplina per rappresentare un atleta sarà, infatti, sufficiente iscriversi all’elenco dei cosiddetti mediatori, presente presso tutte le Federazioni nazionali, per accedere al quale non sarà richiesto alcun tipo di titolo.

 

Un nuovo esercito di Raiola è pronto a prendere in mano definitivamente il calcio per dargli, forse, il colpo di grazia che, purtroppo, ci aspettiamo ormai da tempo. 

 

Avv. Cristian Zambrini (www.studiolegalezambrini.it)

 

 

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